Carcinoma colorettale, in questo articolo andiamo a scoprire alcune informazioni molto interessanti ed utili che descrivono questa patologia.
Che cosa è?
E’ un tumore maligno che nasce nel grosso intestino. Nel 40% dei casi si riscontra solo nel retto e nel 70% circa nel tratto retto sigma.
Incidenza
In Italia è, come causa di morte, al terzo posto nell’uomo e al quarto nella donna, senza una grossa differenza d’incidenza tra i due sessi. Si verifica soprattutto nell’età medio avanzata ( tra i 60 e 75 anni ).
Cause principali
Studi epidemiologici hanno evidenziato come alcuni fattori giochino un ruolo importante nello sviluppo del tumore. Tra questi: diete ricche di grassi e di carni bovine, povere di scorie e di fibre, la familiarità. In quest’ultimo caso il rischio di presentare la patologia è due – tre volte superiore nei soggetti i cui parenti stretti abbiano già avuto neoplasie del tratto intestinale. Maggiore è il rischio nei pazienti portatori di malattia infiammatoria idiopatica cronica del grosso intestino ( retto colite ulcerosa ), in soggetti con adenomi colorettali in persone con poliposi familiare.
Manifestazioni
I sintomi, inizialmente, sono spesso sottovalutati dai pazienti e possono dipendere dalla sede d’insorgenza, dalle dimensioni e dall’estensione della neoplasia. Quando il tumore interessa la porzione destra del colon si manifesta particolarmente con mancanza di appetito, perdita di peso, anemizzazione e dolore. Quando il coinvolgimento interessa la porzione sinistra prevalgono le modificazioni dell’alvo, diarrea e stipsi, dolori crampiformi e distensione addominale. Il sangue nelle feci è il sintomo più importante e talora l’unico manifesto nelle neoplasie del retto.
Diagnosi
L’approccio diagnostico non può prescindere da un’accurata e completa raccolta dei dati anamnestici che includono la familiarità per patologia neoplastica maligna e/o benigna (poliposi familiare colica, tumore del colon ecc.), la storia di malattie infiammatorie croniche (RCU), la presenza di adenomi del colon e infine l’età. E’ assolutamente necessario indagare sulle caratteristiche del sanguinamento e sulle modificazioni dell’alvo negli ultimi mesi .
Dopo la raccolta delle notizie cliniche seguono l’esame obiettivo delle regioni anale e rettale mediante esplorazione digitale, anoscopia e rettosigmoidoscopia. Successivamente si esegue la colonscopia o l’ Rx Clisma Opaco a doppio contrasto che valutare la restante porzione colica.
Terapia
Nei casi in cui la neoplasia si presenti in fase iniziale non infiltrante le strutture sottostanti (polipi con displasia severa e/o con aspetti di degenerazione carcinomatosa), è sufficiente la sola escissione endoscopica e/o chirurgica.
Nelle forme più avanzate si procede alla rimozione del trattointestinale interessato dalla neoplasia con la relativa area di drenaggio linfatico
10 Consigli per la prevenzione del carcinoma colorettale allo stadio iniziale
- Andate da un medico se avete qualunque sintomi del cancro colorettale allo stadio iniziale. Solitamente, iil tumore colorettale allo stadio iniziale è asintomatico. Tuttavia, nelle fasi successive, i sintomi possono includere modificazioni dell’alvo, anemizzazione e inspiegata perdita di peso.
- Se avete 50 anni o più, programmare una visita da uno specialista colon – proctologo. In più del 90 per cento della persone a cui è stato diagnosticato un tumore colorettale hanno dai 50 anni in su con una media di diagnosi di 64 anni. La ricerca indica che all’età 50, una persona su quattro ha polipi adenomatosi (precursori del cancro colorettale in primo stadio).
- Fate una dieta equilibrata. Una dieta ricca in grasso e colesterolo (particolarmente il grasso di origine animale) è stata associata ad un aumentato rischio di cancro colorettale. Una dieta ricca di fibre tuttavia, ha un effetto protettivo.
- Mantenete il vostro peso forma. Gli uomini obesi sembrano avere un rischio maggiore di contrarre questa malattia rispetto alle persone non obese. Inoltre, determinati tipi di corporatura sembrano influenzare il rischio di cancro colorettale più di altri. Gli studi indicano che si ha un aumento del rischio di ammalarsi in persone che hanno una maggior localizzazione del grasso in vita (figura a mela) rispetto persone che hanno una localizzazione del grasso nelle coscie o nelle anche (una figura a pera).
- Abbiate uno stile di vita attivo. La ricerca indica che fare attività fisica può ridurre il rischio di cancro colorettale fino al 40 per cento. L’esercizio fisico inoltre tende a ridurre l’incidenza di altri fattori di rischio per il cancro del grosso intestino, come l’obesità ed il diabete.
- Prendete in considerazione l’assetto genetico. Le persone che sono portatori di mutazioni genetiche collegate al cancro colorettale ereditario hanno maggiore probabilità di contrarre la malattia. Se qualcuno nella vostra famiglia ha FAP o HNPCC, o se siete della discesa deala popolazione degli Ebrei Ashkenazi avrete maggiori probabilità di contrarre il tumore del colon retto.
- Imparate a conoscere la vostra anamnesi famigliare. Nel carcinoma colorettale infatti la famigliarità assume una discreta importanza. Nel discutere un approccio preventivo con il vostro medico, ricordarsi di accennare se alcuni membri della famiglia hanno avuti i polipi o cancro colorettale. Una anamnesi positivi per altri tumori (quali lo stomaco, il fegato e l’osso) può avere un’importanza relativa.
- Comunicate al vostro medico con precisione la vostra anamnesi personale. Come potete immaginare, discutere la propria anamnesi è estremamente importante soprattutto vper la prevenzione del cancro colorettale. Di interesse particolare sono i polipi, determinati cancri e l’infiammazione cronica delle viscere – che possono aumentare il rischio di sviluppare il cancro del grosso intestino.
- Non fumate. Il fumo rappresenta un fattore di rischio per il cancro colorettale. Fumare aumenta il rischio per due motivi principali. In primo luogo, il fumo di tabacco inalato trasporta gli agenti cancerogeni. In secondo luogo, l’uso del tabacco sembra aumentare la struttura dei polipi.
- Non vi esponete a radiazioni. È la radiazione realmente importante per la prevenzione del cancro colorettale? La risposta è sì. Secondo recenti studi condotti negli Stati uniti, il cancro al colon retto può essere indottoto alle dosi di circa 1.000 millisieverts.