Che cos ‘è
L’idroterapia del colon e un trattamento moderno di lavaggio dolce del grosso intestino. Avviene in modo completamente automatizzato, discreto, indolore, igienico, con l’assistenza di personale specializzato. Si impiega semplice acqua che viene inviata all’intestino a temperatura corporea e pressione controllata, e continuamente fatta defluire all’esterno, cosi da rimuovere ogni ristagno. La seduta dura circa tre quarti d’ora.
Un po’ di storia
Irrigazioni e lavaggi intestinali sono già stati descritti e praticati da almeno 4000 anni.
Il documento più antico, pervenuto è il papiro di Ebers.
Ippocrate, considerato il padre della medicina, descriveva nel 5° secolo a.C. l’utilizzo del clistere come terapia antifebbrile.
Anche Galeno (2° secolo d.c.) conosceva i vantaggi di tale pratica.
Già la medicina popolare, quindi, teneva in grande considerazione la pulizia dell’intestino e prescriveva per molte malattie purghe e clisteri. Oggi sappiamo che questi mezzi possono a volte essere dannosi (purghe) o insufficienti (clisteri).
Fu Pavè nel 1600 e distinguere tra irrigazione del colon e clistere. Andava di moda effettuare enteroclismi “alti” con sciacqui alternati con acqua calda e fredda.
Negli USA e in Germania è stata ripresa e valorizzata (con moderne attrezzature e ricerche scientifiche) in questi ultimi decenni questa antica terapia, che non conosce l’usura del tempo.
Struttura del colon
Il nostro intestino e’ lungo circa cinque metri, ma la sua estensione – considerando di appianare la superficie dei villi – è calcolata in circa 400 metri quadri. E la più vasta superficie di contatto con il mondo esterno, rappresentato dal cibo, ed esplica diverse funzioni vitali. Le più importanti sono riassorbire le sostanze nutritive ed espellere quelle di scarto. Attraverso l’intervento della microflora batterica, poi, vengono sintetizzate vitamine ed è stimolata l’attività del sistema immunitario.
Si è osservato che se l’intestino non funziona bene e il materiale fecale non viene per i più vari motivi allontanato in modo efficiente si formano depositi ed incrostazioni che, nel tempo, facilitano l’irritazione della mucosa.
La carenza di fibre e il ristagno fecale favoriscono lo sviluppo di numerose patologie frequenti nei paesi occidentali: sovrappeso e obesità, stitichezza, appendiciti, diverticolosi, varici agli arti inferiori, cancro al colon-retto, diabete, cardiopatie aterosclerotiche.
Fermentazioni o putrefazioni anomale contribuiscono anch’esse a determinare questo fenomeno e a provocare fastidiosi gonfiori, emorroidi e ragadi. Inoltre, il prolungato contatto delle tossine con la mucosa, ne facilita il riassorbimento nel circolo sanguigno.
Ciò significa che le sostanze dannose possono arrivare in tutto il corpo e provocare anche disturbi a distanza; problemi epatici e digestivi, dermatiti, dolori articolari, cefalee, difficoltà di concentrazione sono i più frequenti. Lo squilibrio della flora intestinale (disbiosi) conseguente al cattivo stato intestinale, facilita, d’altra parte, l’insorgenza di vaginiti, tonsilliti, prostatiti, cistiti e indebolisce il sistema immunitario.
A cosa serve
Le ricerche scientifiche più aggiornate, mettono in luce il ruolo fondamentale dell’intestino e nell’equilibrio del sistema immunitario che proprio in questa parte del corpo ha sedi molto importanti (placche di Peyer).
L’idroterapia del colon è un sistema messo a punto in tempi recenti in ambito medico per rispondere all’esigenza di mantenere pulito e in perfetto stato il tratto intestinale, stimolare la peristalsi e normalizzare la flora batterica.
L’azione curativa di questo trattamento è tale da consentire:
la ricostruzione di una normale flora batterica intestinale in grado di:
- proteggere la mucosa intestinale
- svolgere un’azione di barriera contro i microorganismi estranei all’organismo
- controllare la motilità dell’intestino
- favorire la sintesi di alcuni enzimi e vitamine (B2, B6, B12, K)
- facilitare la digestione delle fibre vegetali
la stimolazione del sistema immunitario (il più sviluppato, 80% di tutto l’organismo), attraverso il lavaggio dei follicoli linfatici
il recupero del normale tono muscolare, attraverso una sorta di massaggio interno che l’acqua effettua nel suo movimento di flusso e reflusso
la rivitalizzazione della mucosa intestinale,
l’eliminazione di ogni forma di residuo tossico-nocivo, in particolare residui indigeriti, parassiti e germi patogeni, fecalomi e vecchi materiali ristagnanti e incrostati nelle austrature e nelle pliche circolari della mucosa.
Come si fa
Il trattamento di idroterapia del colon è preceduto, la prima volta, da una minima preparazione che consiste nell’assumere un blando lassativo per allontanare la gran parte della massa fecale.
Il lavaggio vero e proprio è un procedimento semplice che consiste nell’introduzione, a livello rettale, di una piccola sonda monouso a due vie attraverso la quale viene fatta defluire (attraverso una via) l’acqua pulita, ed espulsa (attraverso l’altra via) l’acqua contenente i residui di materiale fecale assieme a germi, muco ed eventuali parassiti. Durante l’intera operazione, normalmente appena fastidiosa, si e comodamente sdraiati sul dorso in un apposito lettino. É frequente, al termine, una sensazione profonda di benessere e pulizia.
Quando è particolarmente indicato
Sarà il medico a stabilire, dopo una visita adeguata, in quali casi è opportuno eseguire uno o più trattamenti di idroterapia del colon. In genere ecco chi ne può trarre giovamento.
- Chi soffre di problemi all’apparato digerente, come stitichezze ostinate, meteorismo, coliti, emorroidi, ragadi, difficoltà digestive, diverticolosi.
- Chi ha disturbi della pelle: dermatiti ed eczemi (di origine intestinale).
- Le donne affette da vaginiti ricorrenti, cistiti, micosi.
- Gli uomini affetti da uretriti, prostatiti, cistiti recidivanti.
- Chi soffre cronicamente di cefalee, stanchezza, artriti, dolori muscolari, artrosi, stasi venose o linfatiche agli arti inferiori.
- Chi ha familiarità per tumori benigni e maligni del colon e per neoplasie in genere
- Durante digiuni terapeutici o diete detossicanti
- Ma soprattutto a tutti coloro che, essendo in buona salute, desiderano mantenerla nel tempo
Preparazione dell‘idrocolonterapia
L’ideale è eseguire l’idrocolonterapia a digiuno da almeno 2 ore. Utile una tisana moderatamente lassativa, come ad esempio quella ai fiori di malva, fiori di camomilla e semi di finocchio bollita per 15 minuti, 2-3 tazze prima dei pasti.
Per chi soffre di aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale si consiglia di prendere almeno 3 giorni prima dell’idrocolon alcune pastiglie di carbone vegetale, e una tisana digestiva a base di semi di anice, cumino e finocchio, per facilitare l’esecuzione della terapia e alleviare il fastidio del gonfiore addominale.
Alimentazione adeguata prima dell ‘ICT
Se la terapia del colon viene fatta al mattino si consiglia di mangiare cibi leggeri la sera prima: frutta, verdura cruda o brodo vegetale. Il mattino stesso basta bere un succo di frutta o tisana.
Se la terapia viene eseguita nel primo pomeriggio si può fare una buona colazione al mattino e a pranzo bere soltanto un succo di frutta o di verdura un brodo caldo o una tisana.
Se la terapia viene eseguita nel secondo pomeriggio si può effettuare un pasto leggero e digeribile ben masticato.
Alimentazione dopo l’idrocolonterapia
Qualunque sia l’orario della terapia si consiglia di mantenere sgombro lo stomaco almeno per qualche ora, in modo da non sovraccaricare l’organismo di fatiche digestive durante la fase di riequilibrio delle funzioni metaboliche.
Subito dopo la terapia si può bere del succo di verdura o frutta, tisane, centrifugati, brodo vegetale e, almeno dopo un’ora dalla terapia, sarà opportuno mangiare cibi leggeri,: riso bianco, pane biscottato o frutta, ben masticati, secondo appetito.
Reazione alla terapia
Normalmente nella maggior parte dei casi dopo la terapia si ha una sensazione piacevole di leggerezza e benessere. Potrà accadere, in qualche caso, di avvertire una sensazione di fastidio alle viscere, o di sentire ancora il bisogno di evacuare. Queste sensazioni passano dopo il periodo di assestamento dell’intestino, che potrà durare al massimo qualche ora. Per qualsiasi altro sintomo di malessere durante o dopo la terapia si consiglia rimanere distesi o a letto, coperti, mettendo eventualmente una boule ai piedi e una allo stomaco. In breve tempoanche questi disturbi si alleviano.
Dopo la terapia si consiglia di bere qualche tisana digestiva a base di semi di finocchio, anice, malva, camomilla e liquerizia. L’azione antispastica e tonico-sedativa di questa tisana concorre a mantenere regolare la peristalsi intestinale.
Numero e frequenza di trattamenti di idroterapia del colon
1° lavaggio intestinale:
in questa fase si lavora prevalentemente sul tratto discendente e s’inizia a rimuovere tutto il materiale fecale che ostruisce le pareti intestinali di questo tratto. In preparazione al successivo lavaggio, è opportuno assumere carbone vegetale, tisana digestiva e aggiungere:
Pascoletten compresse, 2 compresse alla sera nei due giorni precedenti.
Sanatorium compresse, 1 compressa alla sera nei quattro giorni precedenti
Oppure Ozovit 1 misurino la sera nei quattro giorni precedenti
Scopo di questa terapia orale è pulire il colon-sigma e rendere poltacee le feci.
2° lavaggio intestinale:
in questa fase si lavora sulla parte iniziale del discendente e su quella finale del trasverso. Continua l’opera di rimozione del materiale fecale associata ad espulsione di bolle d’aria. Procedere alla preparazione al successivo lavaggio, seguendo le stesse indicazioni su esposte. In più, prima del 3°lavaggio, è opportuno riequilibrare la tunzionalità gastro-pancreatica e stimolare il drenaggio epatico con preparati vegetali.
E’ bene proseguire tale terapia per almeno 4 settimane dalla data d’inizio.
3° lavaggio intestinale:
in questa fase si lavora sul trasverso.
In preparazione al successivo lavaggio, assumere carbone vegetale, tisana digestiva e Pascoletten 2 compresse, alla sera nei due giorni precedenti il 4°lavaggio.
Sanatorium i compressa alla sera nei due giorni precedenti il 4°lavaggio
4°lavaggio intestinale:
in questa fase si agisce sul colon ascendente fino alla valvola ileo-cecale.
L’esecuzione di 4 lavaggi, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, consente la pulitura di tutto il colon. ll ciclo di ripulitura può essere ripetuto 1-2 volte l’anno.
Nei casi più cronici bisognerà insistere con una decina di lavaggi o con un protocollo personalizzato da concordare con il medico
Alle 4 fasi di lavaggio, fa seguito il trattamento di cura della flora batterica intestinale, per cui si consiglia di assumere:
Microflorana: decotto, 1cucchiaino mattino e sera. Dysbiosan: 1 compressa al giorno dopo i pasti, preparati che completano la Terapia della bisbiosi intestinale.
Oppure Probifidus 1/2+1/2 flaconcino al dì.
Tale trattamento da proseguire per almeno 8 settimane, ripristina la flora batterica acidolattica indispensabile per il mantenimento del pH proprio del colon oscillante tra 6 (leggermente acido) e 8 (leggermente basico)
Se l’equilibrioacido-basico del colon è intatto, il sistema immunitario intestinale lo sarà altrettanto, non si verificheranno rallentamenti nel processo digestivo, assimilativo, espulsivo e quindi il sistema difensivo non sarà impegnato su “fronti interni”.
Controindicazioni all’idrocolonterapia
- Le ernie voluminose delta parete inguinale, non operate.
- Recenti interventi chirurgici al colon o al retto.
Igiene alimentare
Ovviamente ricordiamo la necessità di una perfetta masticazione, di un tempo sufficiente per il pasto, di un clima sereno e piacevole, di adeguate pause tra le portate.
Per mantenere integra la flora batterica intestinale, si consiglia di seguire un regime dietetico frugale, sano ed equilibrato, ricco di vegetali, meglio se da coltivazione biologica-organica; senza additivi, concimi chimici e pesticidi.
L’utilizzo a rotazione dei cereali, anche integrali, delle proteine e dei vegetali di stagione, consente una linea alimentare povera di sodio, di grassi saturi, di colesterolo, ricco di fibra, di vitamine antiossidanti (C, E, provitamina A) di oligoelementi e di microrganismi saprofiti eubiotici: cioè dire i “batteri buoni” nostri alleati.